L’acqua del rubinetto è una risorsa fondamentale, sempre disponibile e spesso sottovalutata. Affinché la sostenibilità sia davvero al centro delle nostre scelte quotidiane (anche in base alla direttiva SUP -Single Use Plastic- che mette al bando la plastica monouso) è più importante che mai trovare soluzioni che rispettino l’ambiente e permettano di risparmiare plastica.
Scoprire i benefici dell’acqua di rete e comprendere come purificarla in modo efficace può trasformare un semplice gesto, come bere un bicchiere d’acqua, in un’abitudine sana ed ecologica.
I dispenser acqua filtranti collegati alla rete idrica costituiscono la scelta perfetta per chi desidera bere un’acqua pura, direttamente dal rubinetto di casa.
L’acqua di acquedotto italiana è preziosa
L’acqua potabile italiana è considerata tra le migliori d’Europa per la sua alta qualità.
Secondo il rapporto sullo stato delle risorse idriche pubblicato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) gli acquedotti nazionali attingono da fonti sotterranee ricche e ben protette. Si tratta dunque di un’acqua che, già alla fonte, è microbiologicamente pura e ricca di minerali essenziali come calcio e magnesio. Gli enti locali effettuano poi controlli costanti e rigidi per assicurare che l’acqua che scorre attraverso i nostri rubinetti rispetti le normative vigenti.
Non tutti sono al corrente del fatto che questa legislazione di recepimento della norma internazionale è, in Italia, ben più stringente che altrove: in altre parole i parametri di potabilità dell’acqua nel nostro Paese sono soggetti a limiti più severi rispetto a quelli fissati dall’Unione Europea.
Per esempio per i cloriti: in Italia il limite è di 0,2 mg/L mentre la direttiva europea consente un valore massimo di 0,25 mg/L. La stessa severità si applica nella valutazione dei sottoprodotti della clorazione dell’acqua (Trialometani) e del cromo esavalente, un metallo potenzialmente tossico, che deve essere inferiore a 10 µg/L, mentre in alcuni Paesi europei il limite è più permissivo.
La disponibilità di acqua di qualità direttamente dal rubinetto è un grande privilegio, eppure non tutti sono consapevoli del suo valore.
Dispenser acqua in casa: perché bisogna purificare l’acqua del sindaco?
Nonostante il rispetto di uno standard “elevato” l’acqua di acquedotto richiede una purificazione aggiuntiva, utile o necessaria a seconda dei casi.
Durante il percorso che l’acqua compie fino alle abitazioni potrebbe infatti subire contaminazioni secondarie, dovute a tubature obsolete o accumulo di sedimenti in una rete in cattivo stato di manutenzione.
Inoltre l’acqua del rubinetto viene spesso trattata con il cloro per garantirne la salubrità, ma questo ne altera il sapore regalandole un retrogusto spiacevole.
Per questo motivo molte persone scelgono di installare sistemi di purificazione domestica il cui scopo è quello di migliorare ulteriormente la qualità dell’acqua e, soprattutto, il gusto, eliminando impurità e sostanze indesiderate.
C’è chi utilizza caraffe filtranti e chi preferisce soluzioni più sistemiche e sceglie di acquistare o noleggiare dispenser acqua che si installano sotto il lavello o si collocano su un mobile.
Dispenser acqua per il rubinetto, una soluzione pratica e moderna
I dispenser d’acqua (come questi) sono una soluzione ideale per chi desidera bere un’acqua purificata ogni giorno, senza dover ricorrere all’acquisto delle bottiglie di plastica.
Conosciuti anche come “erogatori d’acqua” o “distributori d’acqua”, utilizzano diverse tecnologie di filtrazione come, per esempio, il carbone attivo, l’osmosi inversa e i raggi UV. L’effetto che si ottiene è quello di rimuovere qualsiasi tipo di impurità, anche microscopica, anche di natura patogena ed organica (virus e batteri). Ma il beneficio probabilmente più tangibile sta nel sapore dell’acqua, del tutto paragonabile a quello dell’acqua che si compra già confezionata. E che, però, inquina gravemente.
L’acqua in bottiglia, si sa, è una delle principali fonti di inquinamento ambientale. Ogni anno in Italia si producono circa 8 miliardi di bottiglie di plastica, la maggior parte delle quali non viene riciclata, contribuendo alla creazione di rifiuti che impiegano fino a 450 anni a decomporsi (fonte: Legambiente).
Inoltre il processo di produzione e trasporto delle bottiglie d’acqua è altamente dannoso: secondo uno studio del WWF le emissioni di CO2 legate al ciclo di vita di una singola bottiglia di plastica sono pari a 0,5 kg (includendo l’estrazione delle materie prime, la produzione e la distribuzione del prodotto).
L’acqua di casa, invece, non solo non deve essere confezionata prima del consumo, ma nemmeno trasportata su strada.
Il funzionamento dei dispenser acqua è piuttosto semplice: basta un punto di accesso alla rete idrica e un minimo di manutenzione, spesso offerta dalla stessa ditta fornitrice.
Tantissimi i design disponibili, per ogni esigenza. Sono pensati per adattarsi a tutte le cucine e tutti i rubinetti: alcuni modelli sono più compatti e discreti, perfetti per chi ha poco spazio, altri -più eleganti- sanno diventare un vero e proprio elemento di arredo, soprattutto negli uffici, dove si usa spesso il modello a colonnina autoportante.
Installare i dispenser acqua è una buona pratica di sostenibilità, con la quale si fa bene all’ambiente, al clima, alla natura, e anche a sé stessi.